Carmine Lamberti nasce a Cava de’ Tirreni il 10/10/1969. Sin da piccolo frequenta il laboratorio della vetreria del padre Alfonso, acquisendo le basi per il taglio, la lavorazione del vetro, e la conoscenza delle paste vitree utilizzate come decorazioni.
Seguendo le orme paterne, si appassiona alla fotografia e all’arte, ma il suo sguardo è rivolto soprattutto al cielo, infatti trascorre numerose serate estive ad osservare le “sfere celesti”, così come le aveva definite Aristotele.
Alla facoltà di Architettura apprende le discipline scientifiche, progettuali e storiche che lo porteranno a comprendere meglio le sinergie e i rapporti che ci sono tra l’uomo e l’universo.
Durante gli anni universitari inizia la sperimentazione utilizzando il vetro che pur essendo un materiale duro è anche fragile come l’uomo. Associa alla trasparenza del vetro giochi di colori per dar vita ad opere che rappresentano frammenti dell’universo.
Riesce a creare, grazie a magici rapporti di gradazioni luminose, atmosfere suggestive che rispecchiano la gioia, l’esplosione della vita, l’immensità.
Utilizza i colori con armonia per raggiungere la sua piena potenzialità espressiva; così come a un musicista bastano sette note per scrivere qualsiasi spartito, così nelle sue opere bastano poche tonalità per esprimere l’intensità delle sue emozioni.
Le sue forme architettoniche semplici accompagnate da giochi di luce su superfici intensamente colorate dilatano lo spazio e creano un’atmosfera sovraumana e cosmica.
Carmine Lamberti si laurea alla facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2001. Collabora con vari artisti nella realizzazione di diverse opere come: “Orizzonte Due” di Costas Varotsos nel 2016; “Il Teatro delle Trasparenze” di Silvio D’Antonio nel 2016.
